Rosti di patate

rosti di patate

A casa abbiamo la fortuna di fare l’orto. E la doppia fortuna di avere mio padre che si occupa dell’ 80 per cento del lavoro duro. Le patate all’orto vanno per la maggiore, crescono alla grande, ne vengono fuori tantissime, le seminiamo sia a buccia bianca che rossa, e l’inverno sono il contorno più popolare che ci sia.
Al mare c’è una bancarella di libri insoliti, ve ne ho parlato in un altro post. Su questa bancarella c’era un giorno un libro che intitolava Patate. E basta. Chiaramente me lo sono comprato. Non c’è molto, devo essere sincera, però ho trovato questa cosa che non conoscevo, i rosti di patate, ovvero frittatine fatte con patate grattate a julienne, uova e farina, che vanno poi fritte. Va detto che ora i rosti di patate sono abbastanza famosi, si trovano in giro un pò dappertutto, ma tre anni fa (data a cui risale l’acquisto del libro) non erano per niente conosciuti. Ho scoperto che sono frittatine tipiche della cucina svizzera, nate dalla tradizione  contadina per utilizzare le patate lesse che avanzavano,e venivano usate come colazione. La foto che le presentava era bellissima, con una colata di panna acida ed erba cipollina sopra…insomma, mi ci sono soffermata ma…la ricetta era sbagliata. Di quelle che le leggi e pensi “non può essere”, c’era troppa farina, le uova erano sproporzionate al resto… Insomma si capiva a occhio che non poteva andare, ma mi ero incuriosita e ho provato a seguire il procedimento, andando a occhio con le dosi degli ingredienti. Ho sbagliato un paio di volte, e la terza è stata quella buona.

rosti di patate

Da un anno a questa parte su ogni rivista o libro che compro ce n’è una diversa versione, ma ormai ho trovato la mia, che è questa:

INGREDIENTI:

500 gr di patate sbucciate

2 cucchiai di farina

2 tuorli d’uovo

olio sale, pepe se volete

PREPARAZIONE:

Dopo avere sbucciato le patate, grattatele con una grattugia a fori larghi, (io uso il tritatutto per la julienne).
Lasciate cadere le patate grattate in una ciotola, e mescolatele con i due tuorli.
Aggiungete la farina e il sale.

Scaldate una padella con abbondante olio di oliva (se avete una padella di ferro, la cosidetta lionese, è il momento di tirarla fuori).
Per regolarvi sulla quantità di olio da usare, considerate che le frittatine vanno fritte, ma non completamente immerse nell’olio. Quando l’olio sarà caldo abbastanza, prendete due cucchiaiate di impasto di patate, mettetelo nell’olio appiattendolo subito subito col dorso del cucchiaio. Dovete creare una specie di frittelline piatte. (Piattate, dice Cicciolò).
Pochi minuti di cottura per parte, e sono pronte.

Vanno consumate calde, quindi, mentre le fate tutte, mantenete le altre in caldo, nel forno a circa 100°.
Eccole qui. Sono buonissime con le uova strapazzate, ma anche da sole, sono ottime come aperitivo, con una bella birra… o con quello che vi viene in mente al momento.

19 pensieri su “Rosti di patate

    1. Ciao Tatiana! Benvenuta! da dove scrivi? io non li conoscevo proprio, è vero che saziano! ma sono anche buoni e uno tira l’altro 🙂 li fai anche tu così? mi piacerebbe conoscere una ricetta originale.

      1. Scrivo da Trieste, quindi già in piena cultura culinaria nordica…le ricette sono tante, le più antiche delle quali sono a base di strutto o lardo poichè l’olio era considerato un lusso, poi c’è chi ci mette tutto quello che avanza, dalla pancetta, alla cipolla, alle erbe aromatiche! Io non ci ho mai messo le uova, ma si può provare… solo patate e burro (oppure olio)!
        Facciamo un po’ di esperimenti insieme? 🙂

      2. Magari! Io sono sempre felic di sperimentare. Proverò con le erbe aromatiche e anche con la pancetta…Ma senza uova e senza farina si legano? versione light !

      3. Io le grattugio a crudo, poi comunque rilasciano l’amido, e le cuocio per una ventina di minuti per parte in poco olio o burro bavarese, senza mai mescolare altrimenti diviene un purè; devono diventare croccanti senza disfarsi, magari le pigio un po’ sul fondo della padella con la spatola e con poco ottengo un ottimo contorno che puoi accompaganre alla carne, all’insalata oppure ad un boccale di birra e basta!

      4. Proverò la tua versione che è ancora più semplice della mia, se ci riesco poi aggiorno il post! se ne fai uno apposito dimmelo, li linkiamo!
        La birra ci sta alla grande 😉

      5. Spero di riuscire a farli in questi giorni…. magari propongo una bella “apericena” in casa e poi li posto, così proviamo a farli con la stessa ricetta! 🙂

  1. sei tremenda!!ah ah ah!!davvero non conoscevi il roosti????ma cosa ti eri persa!!anche a me piace un sacco!!!ma non mi ricordo nemmeno se ce l’ho sul blog(sai dopo 1 anno di assenza qualcosa e’ stato fatto e non postato…devo controllare!),anche io avevo un libretto chiamato patate,ma e’ finito presto al macero,anche il mio non aveva chissa’ che!

    1. allora forse era lo stesso libro 🙂
      li ho scoperti pochi anni fa, ma ci ho messo tempo a perfezionare la ricetta. ora invece sono popolarissimi su tante riviste…

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