Dolcetti semplici di farina di cocco e albumi (i biscotti di Michela)

dolcetti al cocco e albumi@fornellidisalvataggio

Se avanzano gli albumi, e vi avanzano dieci minuti, ecco dei biscottini semplicissimi, che si fanno in fretta, e senza bisogno di sbattitore elettrico. Poca fatica, levate di mezzo gli albumi, e avete dei dolcetti buonissimi, ma sono sicura che li conoscete già.
Così, dopo la carbonara di pesce spada dell’altra sera, nonostante fosse tardi, ho infornato in cinque minuti questi profumatissimi biscotti con gli albumi avanzati.
Stamattina mi sono alzata, e dopo aver salutato Cicciolò e il Doc, mi sono messa a scattare due foto ai (pochi) dolci superstiti.

dolcetti al cocco con gli albumi
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Dopo mi sono fatta il caffè (avete mai messo un pò di cocco in polvere nel caffè?nooo?) e sono uscita nel giardinetto di dietro, con tutto il vassoio con i dolcetti che avevo usato per le foto, per godermi dieci minuti di aria aperta e di questo sporadico sole. Ho poggiato a caso il vassoio…e questo è quello che ho visto quando sono andata a sedermi.

dolcetti al cocco e albumi @fornellidisalvataggio

Era così bello che mi è venuto da ridere. Certe volte passo tanto tempo a “mettere in posa” i cibi, e poi, così per caso esce uno scenario che a mio avviso è stupendo. Ho rifatto le foto da capo ;), quel geranio era così bello…

geranio

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INGREDIENTI:

2 albumi

150 gr di farina di cocco

40 gr di zucchero semolato

40 gr di zucchero di canna (potete usarlo anche tutto bianco, ma così sono più buoni)

COTTURA: in forno preriscaldato a 160°, su una teglia rivestita con carta da forno, oppure nei pirottini da muffin.

PREPARAZIONE:

Sbattete con una frusta a mano gli albumi con lo zucchero, per qualche minuto in modo da amalgamarli bene e renderli schiumosi.

Aggiungere la farina di cocco e mescolare.

Dare all’impasto la forma di palline irregolari, tenendo presente che:
Se li fate piccolini in cottura diventeranno più asciutti, quindi più li volete secchi e più fateli piccoli e schiacciati;
Se vi piacciono croccanti fuori e morbidi dentro (come a noi) fateli più grandini e alti.

Infornateli per una decina di minuti, finchè inizieranno appena a dorarsi in superficie. Anche se vi sembrano morbidi, considerate che una volta freddi si induriranno molto. Lasciateli freddare su una gratella.

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Per noi questi sono “i dolcetti di Michela”. Michela è la mia amica, che ci cresci insieme e ti ritrovi a crescere i figli, insieme con quella semplicità di quando stai con qualcuno che è quasi te stesso. Ci siamo allontanate per un periodo, per la nostra cocciutaggine e per la difficoltà di un rapporto che dura tutta la vita, e che non abbiamo saputo cambiare subito quando siamo cambiate noi, da bambine a donne; ma è stato uno strappo doloroso, che ci ha fatto sentire anche nei giorni più belli un vuoto brutto e immotivato. Poi la vita ci ha messo davanti cose gravi davvero, il terremoto ha spostato tutto non solo in senso materiale, ha rimesso a posto le priorità e ci ha ritrovate.

Lei è anche il mio alter ego in cucina. Con lei abbiamo provato a cucinare da sole le prime volte, ancora bambine, (cibo cinese che io compravo a Roma e portavo qui per fare nei week end dei tentativi etnici). E’ la sua cucina che stava per andare a fuoco mentre saltavamo una pasta coi gamberetti. E sempre con lei ci siamo cimentate in ogni genere di tentativo…torroni che stavano insieme solo con le mollette per i panni, e rido da sola al pensiero, creme, gelati, il tutto sotto la guida di sua mamma, una di quelle persone che in cucina sono diverse in ogni dettaglio, in ogni piatto, e anche nel banale caffè della mattina. Mamma cucina bene, io faccio il possibile, ma la mamma di Michela è diversa. Scherzando io dico che è ciò a cui aspiro in cucina. Lei mi ha insegnato coi gesti che l’amore per la famiglia può passare per un piatto. Adesso che sono mamma anche io, capisco la premura nel lasciare la tavola apparecchiata per figlie e marito prima di andare a lavoro, capisco l’acqua per la pasta pronta sul gas, il sale accanto nella giusta quantità, le pentole sempre piene di qualcosa di profumatissimo, la casa con quel profumo caratteristico, di qualcosasempreinforno.
Questa è una delle prima ricette che ci siamo scambiate dopo quel brutto momento, mentre Michela cercava disperatamente qualcosa che conciliasse la mia allergia con la sua, e questi univano le due esigenze. Quindi per un pò di tempo ad ogni cena ce li siamo proposti a vicenda fino alla noia. Infatti sono stati un pò nel dimenticatoio, ma ogni volta che li rifaccio poi mi ripeto che devo farli più spesso.

30 pensieri su “Dolcetti semplici di farina di cocco e albumi (i biscotti di Michela)

  1. buongiorno Claudia,che bello il tuo racconto!!!si sente tutta la dolcezza che c’è in un rapporto con una persona cara, mi fa pensare ad una mia amica volata in cielo troppo presto!!! buona settimana Tittina

    1. Brutta cosa il forno rotto, per noi cucina dipendenti vero?
      si, gluten free! io non lo specifico mai, dato che non ne sono ben sicura, non essendo celiaca (e mi ci mancherebbe questa di allergia 😉 ) quindi grazie per l’aggiunta !

      1. Io lo specifico perchè è utile amchi legge, certo si deve specificare che sulle farine dev’eserci la spiga e se metti lo zucchero a velo meglio falo dasole col macina caffè. Un’ayttenzione in più per dare spunti a chi non è fiortunato come noi (a parte il forno rotto, uffà, e più ci penso e più mi vengono idee da “infornare” 😦 )

      2. L’importante è che tu specifichi sempre che sulla confezione delle farine, dell’amido,della fecola ecc, ci sia la spiga a garanzia della completa assenza di glutine, ma oggi, per fortuna, c’è molta informazione. Ti lascio il link di una amica che è informatissima ed ha fatto molto per la divulgazione del “problema”. E’ anche merito del web se oggi esiste più attenzione anche da parte dei ristoratori, panificatori ecc.:
        http://incucinasenzaglutine.blogspot.it/
        per me lei è una delle migliori.

        Scusami gli errori ma devo cambiare tastiera e non mki accorgo subito che “perdo battute” 🙂

  2. Buongiorno Claudia! che bel racconto!!! come sempre del resto! questi dolcetti mi fanno pensare alla mia infanzia!!! alla mia cara nonna!! grazie! buon lunedì!
    Simi

      1. vero! se riesci a farmi fare una pavlova sei un mito. te ne attribuisco il merito perchè mi sono sempre rifiutata…senza motivo tra l’altro!!

      2. Hai visto il mio post del 7 aprile? Rimanda a quello del 30 maggio dell’anno scorso e in entrambi la spiegazione è così semplice da seguire e la realizzazione talmente a prova di inesperti che non potrai che provarci!

      3. eh si li ho letti entrambi. mi spaventa il forno. per motivi che non sto a spiegarti, per non essere lunga, ho solo un forno piccolino e per forza ventilato. ma mi tenti molto 😉 ti faró sapere al prossimo avanzo di albumi

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